Romanzi

CANE SCIOLTO

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Sin da giovane Ruben Pepe sfrutta al meglio i suoi quadricipiti esplosivi per volate che non hanno rivali. ciò che gli manca per essere il migliore è solo la costanza di rendimento, perchè spesso improvvisi raptus lo catturano, con un unico leit-motiv, il genere femminile di cui è un folle amante. Dongiovanni e sciupafemmine, a San Diego conosce casualmente le due persone che gli cambiano la vita. Olimpia, tennista di buon livello, lo fa per la prima volta realmente innamorare: è un amore complesso all'inizio della relazione, non è facile sedare i furori del focoso velocista, ma negli anni la bionda californiana sa conquistarlo totalmente fino a formare una famiglia con tre figli. Grazie a lei Ruben negli anni riesce a trovare la tranquillità per rendere al massimo, cosi da vincere grandi classiche e ben 150 gare in carriera. James Desideri, fratello di Olimpia, arriva un po' tardi al ciclismo su strada, quasi inconsapevole delle sue doti di passista e di utilissimo gregario. Sulla spinta e la scia di Ruben entra nello stesso team del californiano e nella sua lunga carriera corredata di 44 successi si fa amare da milioni di tifosi per le sue doti di esemplare corridore su strada. Saranno entrambi ricordati per una carriera - da leader o capitani del loro team - esente dal doping, ricca di sacrifici, sudore e fatica come richiede la professione di ciclista professionista.
Il post carriera dei due ex compagni di squadra scorre sui binari d'una inossidabile e strenua amicizia che li porta ad ingaggiare sempre uniti, quasi come fratelli, nuove sfide lavorative e sportive. Non mancano comunque negli anni della maturità i colpi di scena che cambiano radicalmente le vite di entrambi, per un finale da cuori forti in cui, se possibile, vengono ancora più esaltati i valori encomiabili e positivi di cui sono entrambi pregni e che hanno saputo trasmettere in vita: la forza della famiglia e dell'amore per figli e mogli, l'altruismo, il coraggio e la voglia di vivere.

CARTELLINO VERDE

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Dagli anni settanta ai giorni nostri, Cartellino Verde racconta le tempestose vicissitudini dei tre fratelli Pace, talentuosi calciatori professionisti nel massimo campionato italiano.Nel dipanarsi della storia, le gesta e le imprese sportive dei protagonisti si intrecciano a più riprese con gli aspetti sentimentali e i risvolti “gialli” che li vedono giocoforza coinvolti, in un susseguirsi incredibile ed incessante di colpi di scena che rendono la narrazione decisamente avvincente fino all'ultima pagina quando nel finale si comprende anche la scelta del titolo. Cartellino Verde è un romanzo contro il calcio e le sue sfaccettature peggiori, il doping e i loschi interessi che lo governano; ma è altresì pro calcio, quello coinvolgente dei tifosi, puro, genuino, capace di sconfiggere il marcio che lo corrode ed appassionare milioni di supporter in tutto il mondo. Un giallo senza respiro e senza pause, dal finale sorprendente e tutt'altro che scontato non può che attirare anche gli amanti dei thriller. I sentimenti non mancano, anzi, le compagne dei fratelli protagonisti della storia sono donne speciali, forti, con una marcia in più...insomma una storia di giusta valorizzazione se non anche esaltazione del genere femminile che tutte le donne del mondo apprezzeranno. Il machiavellico intrigo internazionale che vede coinvolto Zigo Pace induce alla presenza di un legale di spessore per risolvere il busillis del protagonista, per cui anche gli amanti delle "legal stories" trovano nel romanzo calcistico buon pane per i loro denti. Inoltre, nemmeno sotto traccia, c'è di fondo la "consueta"esaltazione dello scrittore (presente in tutti i suoi romanzi della trilogia sportiva) della forza del gruppo, in antitesi all'esaltazione del singolo: tutti per uno ed uno per tutti, lo slogan di fondo di Cartellino Verde, ricetta vincente per squadre assetate di prestazioni da applausi, vittorie e trofei da inserire in bacheca.

IL MIO COLPO MIGLIORE

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1976. A Santiago del Cile i quattro moschettieri azzurri capitanati da Adriano Panatta conquistano la Coppa Davis sconfiggendo i fortissimi avversari sudamericani in territorio nemico. Per l’Italia della racchetta sembra l’inizio di un ciclo vincente, invece rimane solo un unico, splendido episodio di superiorità del nostro tennis sul resto del mondo. Da lì in poi e per molti anni nessun italiano riesce più ad attizzare le folle ed a competere ai massimi livelli della categoria: Borg, Menroe, Connors, Becker e Lendl si prendono la scena ed il tifo scatenato di milioni di fan nel mondo, compresi gli italiani privi di compatrioti da idolatrare. Finché finalmente, dopo tanti anni d’attesa, il veronese Teodoro Doro saprà riportare in auge il tricolore con le sue performance nei tornei più importanti del mondo… Un romanzo giallo-rosa ricco di colpi di scena, con un finale inaspettato, a dir poco sorprendente. Per i concetti che la storia tennistica sponsorizza di continuo, dalla forza ed importanza dell'amicizia ai positivi valori sportivi che sprigiona (quali l'esaltazione dello sport pulito e pregno di sudore, fatica, duri allenamenti, tenacia, lotta, inarrendevolezza, insaziabile voglia di vincere o di immediato riscatto dopo una sconfitta), un pubblico che sicuramente la apprezzerebbe in misura totalitaria è quello dei bambini e dei ragazzi. Lo sport come bellissimo messaggio nemmeno tanto subliminale: se sei corretto nello sport, lo sarai anche nelle tue relazioni sociali, ti farai apprezzare per la tua sincerità e franchezza. Il mio colpo migliore, con CaneSciolto (ciclismo) e Cartellino Verde (calcio) completa la trilogia sportiva di Matteo Brama, un ennesimo “giallo” sportivo ricco di numerosi colpi di scena che rendono trama e lettura mai scontate, sempre sul filo del rasoio.
Le vicende famigliari e personali del protagonista si mescolano di continuo con le sue imprese sportive in una caleidoscopica esaltazione dei valori più puri ed apprezzabili del tennis: agonismo, concentrazione, prestanza fisica, intelligenza tattica, preparazione atletica e forza mentale, tutte doti che a Teodoro Doro non fanno difetto. Una storia “romanzata”, ma talmente verosimile da apparire quasi vera…